La Repubblica Salute (20 - 12 - 2011) :
L'Evoluzione delle Protesi in Odontoiatria
Nanotecnologia, rivestimenti più sottili di un milionesimo di millimetro, per accelerare la crescita dell'osso su impianti dentali e protesi d'anca: la riabilitazione più rapida e l'ospedalizzazione più breve. Nell'impianto dentale, il rivestimento favorisce anche la possibilità di "carico immediato" e riduce le possibilità di proliferazione batterica, quindi di rigetto e infiammazioni. Le nuove protesi, biocompatibili (spessore superiore ai 30-50 micron), hanno rivestimenti metallici con tecnica a freddo (cold spray), resistenti ed economici. Nascono a Venezia, nei laboratori del Civen, Coordinamento interuniversitario veneto per nanotecnologie, che coinvolge le Università C° Forscari e Iuav di Venezia, Padova, Verona e Veneto Nanotech che coordina le attività del distretto hi-tech per le nanotecnologie applicate a materiali. L'idea diventerà una spin-off. "alla base c'è i concetto di biomimetica, la capacità cioè di simulare strutture e morfologie delle superfici capaci così di integrarsi con l'osso umano e promuoverne la crescita" spiega Silvano Rech, assegnista di ricerca a Cà Foscari, autore delle innovazioni insieme ad altri due ricercatori, Andrea Trentin e Simone Vezzù- "L'innovazione tecnologica in campo biomedico ha raggiunto in Italia risultati di eccellenza. Le nanotecnologie nel campo degli impianti dentali permettono di ottimizzare e diminuire il tempo di osteointegrazione (ancoraggio e crescita dell'osso sulla protesi stessa), diminuire i rischio di complicanze infettive. Il fatto che tutto ciò venga proposto da un consorzio di università e aziende italiane permetterà un salo per l'odontoiatria italiana, anche a livello commerciale", commenta Francesco Riva, direttore scientifico BioMatchOral, Studio Biomateriali in Chirurgia, Roma.