III Congresso BioMatchOral:
Sirona firma il successo dell’innovazione tecnologia nell’odontoiatria
Sintesi e Riflessioni sul Congresso del 12 Aprile 2013
http://www.dental-tribune.com/articles/news/italy/12707_iii_congresso_biomatchoral_sirona_firma_il_successo_dellinnovazione_tecnologia_nellodontoiatria.html
Congresso Biomatch Oral - L’innovazione è al centro
Intervista al Dottor Francesco Riva
Dottor Riva, in aprile torna la terza edizione del congresso Biomatch Oral il cui tema sarà l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Può darci qualche anticipazione sulle novità che verrannopresentate quest’anno?
Assolutamente sì. Biomatch Oral si occupa da sempre di innovazione tecnologica e quest’anno in particolare pone l’accento sul tema del trasferimento tecnologico. Il nostro fine è quello di poter offrire gli strumenti per attuare un trasferimento tecnologico ovvero, dopo aver acquisito queste nuove tecnologie a livello industriale, poterle trasferire in qualsiasi parte del mondo per creare un’odontoiatria di eccellenza.
L’intento è quello di poter offrire prestazioni odontoiatriche a livelli anche superiori rispetto al passato e a costi contenuti, aspetto non secondario soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando: questo è quello che spinge Biomatch Oral ad andare avanti.
Durante il congresso parleremo anche di emostasi e delle caratteristiche di nuovi biomateriali che bloccano le emorragie, come la polisaccaride derivante dall'amido vegetale purificato, che viene dalla chirurgia generale. Inoltre ci collegheremo dal congresso con uno studio dove sarà presa in diretta l’impronta a un paziente e nel giro di un paio d’ore il manufatto arriverà in sala e verrà presentato ai colleghi, mostrando ai dentisti come tutto ciò è possibile.
La conduzione del congresso sarà affidata al giornalista Michele Mirabella con l’intento di dare un tono differente rispetto ai soliti convegni odontoiatrici: sarà un convegno snello e molto attivo, pensato per i dentisti, persone che investono molto e meritano di avere una loro posizione sociale nella sfera produttiva.
Biomatch Oral è un evento dal respiro internazionale. A questo proposito, ci sono innovazioni provenienti dall’estero che sono ancora poco diffuse in Italia e di cui si discuterà durante il congresso?
Biomatch Oral sta cercando di introdurre negli studi odontoiatrici un sistema di tecnologie come per esempio la radiologia digitale, che permette di elaborare una diagnosi corretta direttamente nello studio stesso del dentista.Grazie ai vantaggi offerti dalla radiologia digitale, l’odontoiatra può in tutta autonomia diagnosticare patologie e di conseguenza programmare interventi chirurgici, iniziando già davanti al paziente a parlare della sua riabilitazione odontoiatrica e mostrandogli quello che sarà fatto. L’altro enorme vantaggio della radiologia digitale è sicuramente la possibilità di trasferire i dati anche in altri luoghi. In questo momento possiamo dire che la novità assoluta è rappresentata dall’acquisizione delle immagini attraverso la tecnologia Cad-Cam, quindi una presa di impronta digitale che garantisce sempre acquisizioni assolutamente perfette e semplicissime, che consentono la ricostruzione di un manufatto protesico. Il manufatto può esser realizzato direttamente nello studio del dentista, con delle fresatrici già presenti, oppure attraverso una connessione, quindi un trasferimento di queste immagini a un laboratorio odontotecnico. Questa tecnologia permette sicuramente di avere delle immagini perfette e riproducibili, che possono mettere in luce anche qualche piccolo errore nella preparazione, consentendo di modificarla in diretta dopo averla condivisa sul monitor. Non sarà più necessario quindi riprendere l’impronta o doversi spostare per andare a vedere come è venuta, per poi eventualmente riprenderla. Per esempio, il dentista che lavora a Roma e ha il laboratorio a Milano in 24 ore potrà avere il manufatto protesico, e se il laboratorio si trova in prossimità dello studio dentistico, potrà addirittura riceverlo nel giro di 2 o 3 ore. Questa innovazione ovviamente permetterà di ottenere una protesi di eccellenza a prezzi contenuti, grazie al netto abbattimento dei costi.
Inoltre al congresso sarà presente il professor Vittorio Colizzi, direttore del corso di biotecnologie dell’Unesco di Roma nell’ambito del dipartimento di biologia dell’università di Roma Tor Vergata, con il quale stiamo collaborando a un progetto per esportare questa tecnologia anche nei paesi in via di sviluppo. A mio avviso questo è un momento topico e penso chei dentisti non possano assolutamente non seguire questa via, perchè l’innovazione è al centro dello sviluppo futuro.
In un difficile momento di crisi come quello che sta attraversando il nostro Paese, secondo lei perché uno studio odontoiatrico dovrebbe affrontare un investimento nelle nuove tecnologie? Quali sono i vantaggi che possono derivare da questoinvestimento iniziale?
Io penso che o uno crede nel suo lavoro oppure è meglio che vada a casa. I vantaggi sono quelli di continuare a lavorare, perchè chi non si adegua a questa innovazione rimane tagliato fuori. Un’azienda che non investe in nuove tecnologie in questo momento nel giro di qualche anno rischia di chiudere e, come tristemente sappiamo, questo è stato un destino comune a tante aziende negli ultimi anni. Purtroppo molti dei nostri investimenti sono stati buttati per mettere a norma degli studi che erano già in regola dal punto di vista strutturale. Inoltre non dimentichiamo che esistono aziende ormai “industriali” che si sono inserite nel mondo odontoiatrico e ragionano come ragiona l’industria, quindi se uno studio monospecialistico non si adegua a questi livelli, a mio parere, tra qualche anno non esisterà più.
Dunque io credo che un investimento sia davvero indispensabile e sarebbe importante che questa necessità venisse riconosciuta anche dallo Stato. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui il dentista investe da solo e non chiede mai nulla allo Stato, sarebbe opportuno un riconoscimento anche dal punto di vista fiscale.
In conclusione, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il dottor Paolo Pegoraro, che è stato tra i primi a credere in Biomatch Oral, con l’augurio che la rivista Biomatch Oral possa tornare nuovamente negli studi odontoiatrici.
Rachele Villa
Assolutamente sì. Biomatch Oral si occupa da sempre di innovazione tecnologica e quest’anno in particolare pone l’accento sul tema del trasferimento tecnologico. Il nostro fine è quello di poter offrire gli strumenti per attuare un trasferimento tecnologico ovvero, dopo aver acquisito queste nuove tecnologie a livello industriale, poterle trasferire in qualsiasi parte del mondo per creare un’odontoiatria di eccellenza.
L’intento è quello di poter offrire prestazioni odontoiatriche a livelli anche superiori rispetto al passato e a costi contenuti, aspetto non secondario soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando: questo è quello che spinge Biomatch Oral ad andare avanti.
Durante il congresso parleremo anche di emostasi e delle caratteristiche di nuovi biomateriali che bloccano le emorragie, come la polisaccaride derivante dall'amido vegetale purificato, che viene dalla chirurgia generale. Inoltre ci collegheremo dal congresso con uno studio dove sarà presa in diretta l’impronta a un paziente e nel giro di un paio d’ore il manufatto arriverà in sala e verrà presentato ai colleghi, mostrando ai dentisti come tutto ciò è possibile.
La conduzione del congresso sarà affidata al giornalista Michele Mirabella con l’intento di dare un tono differente rispetto ai soliti convegni odontoiatrici: sarà un convegno snello e molto attivo, pensato per i dentisti, persone che investono molto e meritano di avere una loro posizione sociale nella sfera produttiva.
Biomatch Oral è un evento dal respiro internazionale. A questo proposito, ci sono innovazioni provenienti dall’estero che sono ancora poco diffuse in Italia e di cui si discuterà durante il congresso?
Biomatch Oral sta cercando di introdurre negli studi odontoiatrici un sistema di tecnologie come per esempio la radiologia digitale, che permette di elaborare una diagnosi corretta direttamente nello studio stesso del dentista.Grazie ai vantaggi offerti dalla radiologia digitale, l’odontoiatra può in tutta autonomia diagnosticare patologie e di conseguenza programmare interventi chirurgici, iniziando già davanti al paziente a parlare della sua riabilitazione odontoiatrica e mostrandogli quello che sarà fatto. L’altro enorme vantaggio della radiologia digitale è sicuramente la possibilità di trasferire i dati anche in altri luoghi. In questo momento possiamo dire che la novità assoluta è rappresentata dall’acquisizione delle immagini attraverso la tecnologia Cad-Cam, quindi una presa di impronta digitale che garantisce sempre acquisizioni assolutamente perfette e semplicissime, che consentono la ricostruzione di un manufatto protesico. Il manufatto può esser realizzato direttamente nello studio del dentista, con delle fresatrici già presenti, oppure attraverso una connessione, quindi un trasferimento di queste immagini a un laboratorio odontotecnico. Questa tecnologia permette sicuramente di avere delle immagini perfette e riproducibili, che possono mettere in luce anche qualche piccolo errore nella preparazione, consentendo di modificarla in diretta dopo averla condivisa sul monitor. Non sarà più necessario quindi riprendere l’impronta o doversi spostare per andare a vedere come è venuta, per poi eventualmente riprenderla. Per esempio, il dentista che lavora a Roma e ha il laboratorio a Milano in 24 ore potrà avere il manufatto protesico, e se il laboratorio si trova in prossimità dello studio dentistico, potrà addirittura riceverlo nel giro di 2 o 3 ore. Questa innovazione ovviamente permetterà di ottenere una protesi di eccellenza a prezzi contenuti, grazie al netto abbattimento dei costi.
Inoltre al congresso sarà presente il professor Vittorio Colizzi, direttore del corso di biotecnologie dell’Unesco di Roma nell’ambito del dipartimento di biologia dell’università di Roma Tor Vergata, con il quale stiamo collaborando a un progetto per esportare questa tecnologia anche nei paesi in via di sviluppo. A mio avviso questo è un momento topico e penso chei dentisti non possano assolutamente non seguire questa via, perchè l’innovazione è al centro dello sviluppo futuro.
In un difficile momento di crisi come quello che sta attraversando il nostro Paese, secondo lei perché uno studio odontoiatrico dovrebbe affrontare un investimento nelle nuove tecnologie? Quali sono i vantaggi che possono derivare da questoinvestimento iniziale?
Io penso che o uno crede nel suo lavoro oppure è meglio che vada a casa. I vantaggi sono quelli di continuare a lavorare, perchè chi non si adegua a questa innovazione rimane tagliato fuori. Un’azienda che non investe in nuove tecnologie in questo momento nel giro di qualche anno rischia di chiudere e, come tristemente sappiamo, questo è stato un destino comune a tante aziende negli ultimi anni. Purtroppo molti dei nostri investimenti sono stati buttati per mettere a norma degli studi che erano già in regola dal punto di vista strutturale. Inoltre non dimentichiamo che esistono aziende ormai “industriali” che si sono inserite nel mondo odontoiatrico e ragionano come ragiona l’industria, quindi se uno studio monospecialistico non si adegua a questi livelli, a mio parere, tra qualche anno non esisterà più.
Dunque io credo che un investimento sia davvero indispensabile e sarebbe importante che questa necessità venisse riconosciuta anche dallo Stato. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui il dentista investe da solo e non chiede mai nulla allo Stato, sarebbe opportuno un riconoscimento anche dal punto di vista fiscale.
In conclusione, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il dottor Paolo Pegoraro, che è stato tra i primi a credere in Biomatch Oral, con l’augurio che la rivista Biomatch Oral possa tornare nuovamente negli studi odontoiatrici.
Rachele Villa