Apnee Ostruttive Notturne
I dispositivi terapeutici

L’associazione italiana della medicina del sonno promuove una giornata di dibattiti sulla gamma di disturbi che condizionano la qualità del sonno con il coinvolgimento delle varie branche specialistiche interessate, tra cui l’odontoiatria Venerdì 27 novembre al Campidoglio a Roma si terrà l’evento gratuito «Sonno e alimentazione, un rapporto bidirezionale», organizzato dall’Assirem, l’Associazione scientifica italiana per la ricerca e l’educazione nella medicina del sonno (www.assirem.it), con il patrocinio dell’Unesco. L’associazione ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere la ricerca nella medicina del sonno, per individuare le soluzioni alle numerose patologie secondarie che lo interessano.
Italian Dental Journal ha intervistato il dottor Francesco Riva, direttore Uoc chirurgia odontostomatologica dell’ospedale George Eastman di Roma e vice presidente Assirem, a proposito della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas), tema del quale si discuterà ampiamente durante il convegno romano.
Dottor Riva, durante la sua relazione si concentrerà sulla sindrome delle apnee notturne. Delle Osas si parla troppo poco rispetto alla severità del problema?
Proprio così, basti ricordare un dato: il problema è estremamente frequente, sembra infatti riguardare dal 10 al 30% della popolazione.
Si tratta di un disturbo del sonno a eziologia multifattoriale caratterizzato da episodi di totale/parziale ostruzione delle prime vie aeree durante il riposo notturno, con presenza di attività dei muscoli respiratori diaframmatici e assenza di flusso aereo oro-nasale. Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo e il rilassamento dei muscoli che mantengono pervie le vie aeree, si determina una fisiologica riduzione del calibro delle prime vie aeree. Se le vie di passaggio dell’aria sono ridotte di calibro o ostruite, i muscoli dovranno fare più fatica per farla passare. Per compensare ciò il diaframma dovrà aumentare la velocità dell’aria e consentire una sufficiente ossigenazione. Il russamento è un rumore respiratorio causato proprio dall’aria che transitando velocemente contro le parti molli delle vie aeree le fa vibrare. In queste condizioni il flusso di aria può ridursi di oltre il 50% (ipopnee) o arrestarsi per alcuni secondi (apnee).
In alcuni pazienti il russamento o il maggiore sforzo respiratorio è sufficiente ad alterare la qualità del sonno; in altri al russamento si possono associare le apnee ostruttive notturne. Tali fenomeni sono più frequenti nel sesso maschile, in età avanzata, nei pazienti obesi o con aumentata circonferenza del collo.
Il corollario di ripercussioni, anche gravi, per la salute è considerevole…
I sintomi riscontrabili nelle persone che soffrono di Osas sono molteplici: russamento abituale e persistente, pause respiratorie più o meno lunghe durante il sonno, risvegli improvvisi causati da sensazione di soffocamento che spesso avvengono nell’inconsapevolezza del paziente, nicturia, xerostomia.
Le conseguenze sullo stato di salute generale e sulla qualità della vita sono varie e vanno dalla cefalea all’eccessiva sonnolenza diurna, da alterazioni delle performance a deficit cognitivi (scarso livello di attenzione, concentrazione e disturbi della memoria), all’irritabilità e agli sbalzi d’umore, e, anche se in misura minore, a forme depressive. Il quadro clinico può di conseguenza evolvere in forme più gravi di patologie a livello sistemico: ipertensione arteriosa e polmonare, cardiopatia ischemica, infarto, aritmie cardiache, stato ipossico-ipercapnico e finanche ictus.
Le modalità di trattamento possono essere diverse. Quali sono le più affidabili?
Esistono varie opzioni terapeutiche per il trattamento dell’Osas in base al quadro clinico del paziente e alla diagnosi puntuale del disturbo attraverso il procedimento strumentale della polisonnografia. Si tende ovviamente a prediligere i trattamenti meno invasivi che comunque di solito risolvono completamente la sintomatologia, indirizzando a terapie chirurgiche solo quei pazienti che per motivi di compliance o per gravità del disturbo non ottengono una risoluzione completa del problema.
Cominciamo con la terapia ventilatoria che riguarda il posizionamento di speciali apparecchi ventilatori durante il sonno, i cosiddetti C-PAP (continuos positive airway pressure), i quali erogano aria a pressione positiva durante il sonno entro un range pressorio impostato. L’aria erogata dall’apparecchio viene convogliata alle vie aeree superiori, mediante maschere nasali o oro-nasali di dimensioni e materiali diversi, scelte a seconda della tollerabilità e delle esigenze del paziente. L’obiettivo è quello di erogare aria a pressione positiva a livello delle vie aeree superiori, superando così le eventuali ostruzioni presenti e dilatando le vie aeree superiori. In questo modo, consentendo un maggiore passaggio al flusso aereo nelle alte vie respiratorie, si ha un miglioramento della dinamica di scambio alveolare a livello respiratorio e della saturazione ematica, una migliore ossigenazione dei vari organi, una risoluzione delle pause respiratorie e anche una scomparsa o un attenuamento del russamento.
Concentrando, poi, l’attenzione sui dispositivi intraorali, l’ORM Cad-Cam è un apparecchio che ricopre solo i denti posteriori, mentre la barra sottile in resina che passa davanti ai denti anteriori non li tocca. L’avanzamento della mandibola può essere regolato dal paziente sostituendo le barrette laterali in plastica con altre più corte (per avanzare la mandibola) o più lunghe (per arretrarla). Rispetto al modello precedente non è trasparente, ma è più robusto e resistente agli eventuali movimenti di digrignamento dei denti.
Con l’utilizzo del cosiddetto TAP, invece, le due arcate sono unite da un gancetto, la cui posizione può essere regolata dal paziente con una vite singola anteriore. È l’apparecchio sul quale ci sono i dati migliori nel trattamento di forme gravi di Osas.
E ancora Somnodent, il quale consente l’avanzamento della mandibola attraverso lo scivolamento in avanti delle pinne inserite nell’arcata inferiore, al momento della chiusura della bocca. Il paziente può modificare la regolazione avvitando o svitando due piccole viti montate ai lati dell’arcata superiore. È l’unico apparecchio utilizzabile anche in pazienti privi di denti nell’arcata superiore.
Silensor è, infine, un apparecchio semplice che ha la prerogativa di portare avanti la mandibola, proporzionalmente all’apertura della bocca (entra in funzione solo a bocca aperta). Ha un impiego specifico anche nei casi di russamento semplice, perché può essere utilizzato senza avanzamento mandibolare a riposo.
Vincenzo Marra
Giornalista Italian Dental Journal
Italian Dental Journal ha intervistato il dottor Francesco Riva, direttore Uoc chirurgia odontostomatologica dell’ospedale George Eastman di Roma e vice presidente Assirem, a proposito della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas), tema del quale si discuterà ampiamente durante il convegno romano.
Dottor Riva, durante la sua relazione si concentrerà sulla sindrome delle apnee notturne. Delle Osas si parla troppo poco rispetto alla severità del problema?
Proprio così, basti ricordare un dato: il problema è estremamente frequente, sembra infatti riguardare dal 10 al 30% della popolazione.
Si tratta di un disturbo del sonno a eziologia multifattoriale caratterizzato da episodi di totale/parziale ostruzione delle prime vie aeree durante il riposo notturno, con presenza di attività dei muscoli respiratori diaframmatici e assenza di flusso aereo oro-nasale. Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo e il rilassamento dei muscoli che mantengono pervie le vie aeree, si determina una fisiologica riduzione del calibro delle prime vie aeree. Se le vie di passaggio dell’aria sono ridotte di calibro o ostruite, i muscoli dovranno fare più fatica per farla passare. Per compensare ciò il diaframma dovrà aumentare la velocità dell’aria e consentire una sufficiente ossigenazione. Il russamento è un rumore respiratorio causato proprio dall’aria che transitando velocemente contro le parti molli delle vie aeree le fa vibrare. In queste condizioni il flusso di aria può ridursi di oltre il 50% (ipopnee) o arrestarsi per alcuni secondi (apnee).
In alcuni pazienti il russamento o il maggiore sforzo respiratorio è sufficiente ad alterare la qualità del sonno; in altri al russamento si possono associare le apnee ostruttive notturne. Tali fenomeni sono più frequenti nel sesso maschile, in età avanzata, nei pazienti obesi o con aumentata circonferenza del collo.
Il corollario di ripercussioni, anche gravi, per la salute è considerevole…
I sintomi riscontrabili nelle persone che soffrono di Osas sono molteplici: russamento abituale e persistente, pause respiratorie più o meno lunghe durante il sonno, risvegli improvvisi causati da sensazione di soffocamento che spesso avvengono nell’inconsapevolezza del paziente, nicturia, xerostomia.
Le conseguenze sullo stato di salute generale e sulla qualità della vita sono varie e vanno dalla cefalea all’eccessiva sonnolenza diurna, da alterazioni delle performance a deficit cognitivi (scarso livello di attenzione, concentrazione e disturbi della memoria), all’irritabilità e agli sbalzi d’umore, e, anche se in misura minore, a forme depressive. Il quadro clinico può di conseguenza evolvere in forme più gravi di patologie a livello sistemico: ipertensione arteriosa e polmonare, cardiopatia ischemica, infarto, aritmie cardiache, stato ipossico-ipercapnico e finanche ictus.
Le modalità di trattamento possono essere diverse. Quali sono le più affidabili?
Esistono varie opzioni terapeutiche per il trattamento dell’Osas in base al quadro clinico del paziente e alla diagnosi puntuale del disturbo attraverso il procedimento strumentale della polisonnografia. Si tende ovviamente a prediligere i trattamenti meno invasivi che comunque di solito risolvono completamente la sintomatologia, indirizzando a terapie chirurgiche solo quei pazienti che per motivi di compliance o per gravità del disturbo non ottengono una risoluzione completa del problema.
Cominciamo con la terapia ventilatoria che riguarda il posizionamento di speciali apparecchi ventilatori durante il sonno, i cosiddetti C-PAP (continuos positive airway pressure), i quali erogano aria a pressione positiva durante il sonno entro un range pressorio impostato. L’aria erogata dall’apparecchio viene convogliata alle vie aeree superiori, mediante maschere nasali o oro-nasali di dimensioni e materiali diversi, scelte a seconda della tollerabilità e delle esigenze del paziente. L’obiettivo è quello di erogare aria a pressione positiva a livello delle vie aeree superiori, superando così le eventuali ostruzioni presenti e dilatando le vie aeree superiori. In questo modo, consentendo un maggiore passaggio al flusso aereo nelle alte vie respiratorie, si ha un miglioramento della dinamica di scambio alveolare a livello respiratorio e della saturazione ematica, una migliore ossigenazione dei vari organi, una risoluzione delle pause respiratorie e anche una scomparsa o un attenuamento del russamento.
Concentrando, poi, l’attenzione sui dispositivi intraorali, l’ORM Cad-Cam è un apparecchio che ricopre solo i denti posteriori, mentre la barra sottile in resina che passa davanti ai denti anteriori non li tocca. L’avanzamento della mandibola può essere regolato dal paziente sostituendo le barrette laterali in plastica con altre più corte (per avanzare la mandibola) o più lunghe (per arretrarla). Rispetto al modello precedente non è trasparente, ma è più robusto e resistente agli eventuali movimenti di digrignamento dei denti.
Con l’utilizzo del cosiddetto TAP, invece, le due arcate sono unite da un gancetto, la cui posizione può essere regolata dal paziente con una vite singola anteriore. È l’apparecchio sul quale ci sono i dati migliori nel trattamento di forme gravi di Osas.
E ancora Somnodent, il quale consente l’avanzamento della mandibola attraverso lo scivolamento in avanti delle pinne inserite nell’arcata inferiore, al momento della chiusura della bocca. Il paziente può modificare la regolazione avvitando o svitando due piccole viti montate ai lati dell’arcata superiore. È l’unico apparecchio utilizzabile anche in pazienti privi di denti nell’arcata superiore.
Silensor è, infine, un apparecchio semplice che ha la prerogativa di portare avanti la mandibola, proporzionalmente all’apertura della bocca (entra in funzione solo a bocca aperta). Ha un impiego specifico anche nei casi di russamento semplice, perché può essere utilizzato senza avanzamento mandibolare a riposo.
Vincenzo Marra
Giornalista Italian Dental Journal